Terre Mosse, la Rete di Imprese colpite dal sisma del 2012 in Emilia, ha attivato una raccolta fondi per la ricostruzione delle piccole imprese danneggiate dal sisma nel centro Italia.
Il dettaglio delle spese sarà rendicontato a breve su questo sito, secondo il principio della massima trasparenza.

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012–2022 / Terre Mosse 10 anni dopo

Mai smettere di guardare avanti

ALL’INCONTRO ORGANIZZATO DA RADIO PICO ERANO PRESENTI GLI IMPRENDITORI DELLE AZIENDE DI TERRE MOSSE E GLI AMMINISTRATORI CHE AFFRONTARONO IL POST SISMA NEL 2012

Dieci anni fa il tessuto sociale e imprenditoriale del nostro territorio è stato segnato dal terremoto che ci ha colti impreparati e ha pesantemente segnato le nostre vite.

Molti imprenditori dell’area nord, con grande forza e coraggio, hanno da subito saputo reagire a tutela della continuità aziendale; l’esperienza della rete Terre Mosse è un esempio di questa capacità di guardare avanti.

Dopo dieci anni quegli stessi imprenditori e i rappresentanti delle istituzioni di allora si sono incontrati per ricordare quell’esperienza e rivolgere un giusto ringraziamento alle persone che la affrontarono, sotto la pressione di grandi responsabilità e con conseguenze che in alcuni casi hanno segnato le loro stesse vite.

All’incontro erano presenti tutti i Sindaci dell’Area Nord e i principali responsabili della Regione in carica ai tempi del Sisma oltre ad alcuni amici di Radio Pico che hanno aiutato Terre Mosse in quei giorni difficili.

 

Queste le parole di Gian Carlo Muzzarelli, nel 2012 Assessore Regionale Emilia Romagna: “Il ricordo è innanzitutto di grande sofferenza per i lutti, per le distruzioni, per questo terremoto che abbiano definito del 2% perché colpiva il 2% del PIL del nostro Paese, non solo del nostro territorio, ricordo qualcosa di drammatico e pesante. Ma ricordo anche la reazione. Ricordo il tenere botta, ricordo la reazione degli imprenditori, dei lavoratori, che facevano uscire le macchine dalle imprese per continuare a produrre, per continuare a dare speranza. E l’impegno della regione è stato un impegno molto forte. Dovevamo caricare e dare speranza, caricare e dare energia e soprattutto dare delle risposte. In quel momento la necessità era di ricostruire la fiducia. La fiducia nelle relazioni. E quindi il grande lavoro serale, dell’incontro con gli imprenditori. Della dinamica delle relazioni. E soprattutto di una tradizione storica del nostro territorio: darsi la mano, guardarsi negli occhi. E quindi, insieme, di decidere che era possibile. Cercando di chiedere quello che era giusto, e non altro. E cercare di averlo, quello che era giusto, perché qui si doveva ripartire. E pian piano, con difficoltà, convincendo il governo, convincendo tutte le istituzioni, si è arrivati a un risultato”.

 

Nel momento in cui ci si incontra nuovamente dopo aver fatto un’esperienza comune di quel tipo – ha spiegato Maino Benatti, nel 2012 Sindaco di Mirandola – credo che sentimenti, sensazioni e ricordi siano il perno su cui si costruisce questo incontro. Ovvero l’idea non solo di ricordare, ma anche di riflettere sulle cose fatte. Per esempio l’esperienza di Terre Mosse è stata molto interessante perché era in qualche modo la concretizzazione dello spirito con cui si affrontava il terremoto. Tutti insieme abbiamo fatto quel passo necessario per far rinascere il nostro territorio, partendo da due cose: le scuole e il lavoro. Terre Mosse è l’emblema di quello spirito e di quella voglia di rinascere che ha animato tutti, dai lavoratori e dagli imprenditori fino alle istituzioni. La capacità di ricostruire che abbiamo avuto qui viene considerata come un evento straordinario, ma in un paese normale sarebbe stata la normalità. Purtroppo, invece, la nostra esperienza viene ancora vissuta come qualcosa di straordinario in quanto non è un paese straordinario ma nemmeno normale”.

Queste le parole di Palma Costi, nel 2012 Consigliere Regionale Emilia Romagna: “L’emozione è grande. Ringrazio Terre Mosse per questo invito e soprattutto per aver la possibilità di ritrovarmi con tutte quelle persone, amministratori, associazioni, imprenditori che quel 20 e 29 maggio insieme hanno deciso di reagire immediatamente a quanto ci era successo. A me non sembra che siano passati 10 anni, soprattutto ritrovandomi qua mi sembra che il tempo sia volato. Però se guardiamo quello che eravamo e quello che siamo oggi, intendo chiaramente come ricostruzione fisica ma anche come ricostruzione proprio delle nostre comunità, credo che abbiamo fatto un lavoro veramente straordinario. Ci saranno stati problemi, come sempre. Alcuni ci sono ancora. Però insomma, possiamo dire che questa volta abbiamo vinto anche un terremoto in questa terra. E questo lo abbiamo vinto perché le persone della nostra terra sono il vero valore aggiunto che noi abbiamo”.

 

Mi ha fatto molto piacere venire qui su invito di Alberto – ha spiegato Claudio Maioli, manager di Luciano Ligabue e organizzatore di Italia Loves Emilia – perché è un argomento a cui tengo parecchio. Penso sia stato uno dei concerti più emozionanti che ho mai organizzato. Rimane l’eccezionalità di aver riacceso i riflettori sul terremoto a distanza di diversi mesi, c’è stato un concerto tra maggio e giugno a cui abbiamo partecipato insieme a Luciano. Il tema principale era l’emotività, volevamo fare qualcosa che consentisse di mantenere viva l’attenzione dei media sull’accaduto, anche dopo l’estate. Secondo me ci siamo riusciti, c’era un clima fantastico, il livello era alto e tutti gli artisti si sono uniti per quel concerto. Sono stati bravi a creare un clima non competitivo, ma fedele alla causa a cui stavano partecipando”.

 

Queste le parole a fine incontro di Alberto Nicolini, Editore di Radio Pico: “È una giornata molto emozionante perché ho voluto che le persone, al centro di questo evento, raccontassero la loro esperienza di sacrifici e capacità di reazione in modo volutamente spontaneo. Non ho detto agli invitati cosa dovevano fare o come sarebbe stata la giornata, a loro ho solamente detto che avremmo raccontato sul palco tutta questa storia”.

 

 

 

 

DA TERRE MOSSE EMILIA, INSIEME A RADIO PICO, UN AIUTO CONCRETO PER IL CENTRO ITALIA

Sono state due piccole imprese di Visso (MC) a beneficiare della raccolta fondi attivata dalla rete d’imprese Terre Mosse e da Radio Pico a favore delle imprese del Centro Italia colpite dal terremoto del 2016.

All’appello lanciato dall’emittente in seguito al terremoto che ha interessato diverse regioni italiane, hanno risposto sia aziende aderenti alla Rete che ascoltatori della radio. La somma raccolta, circa 5mila euro, è stata destinata all’acquisto di un gazebo per la Salumeria Pettacci e di una trincia per l’Azienda Agricola Troiani. Si tratta di due aziende che con grande coraggio e dignità hanno cercato di reagire immediatamente alla tragedia che le ha colpite, proseguendo l’attività nonostante i tanti disagi e i tempi, purtroppo molto lunghi, che stanno condizionando negativamente la ripresa del territorio.

La raccolta fondi si è concretizzata anche grazie al contributo di  di San Felice 1893 Banca Popolare. Per entrare in contatto con le due aziende di Visso è stato fondamentale il supporto dei gruppi Fuori Bordo e Fumana On The Road di Cavezzo (MO) che in questi anni si sono più volte recati in Centro Italia per portare aiuti alla popolazione colpita dal sisma.

Dopo il pagamento delle fatture relative alle attrezzature acquistate è seguita una visita a Visso da parte di una rappresentanza di Radio Pico, di San Felice 1893 Banca Popolare e dei ragazzi di Fuori Bordo e Fumana On The Road.

Si chiude così un cerchio per Terre Mosse, la rete creata nel 2012 per dentificare le aziende che dopo essere state pesantemente danneggiate dai terremoti del 20 e 29 maggio 2012, hanno dimostrato il loro valore mantenendo la loro presenza sul mercato pur lavorando in condizioni di estrema difficoltà. Con questo aiuto concreto l’esperienza vissuta dalle aziende emiliane ha portato a supportare positivamente altre attività che stanno vivendo ora una situazione analoga.

Alice Sabatini

 

Qui sotto le foto della visita a Visso:

 

Qui puoi vedere le fatture pagate da Terre Mosse: